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Still Wakes the Deep – L’opinione di Vexidoug

“Still Wakes the Deep” è un titolo horror sviluppato da The Chinese Room e pubblicato da Secret Mode. 
Disponibile per PC e console, è stato inserito nel Game Pass dal day one del 18 giugno. 
Ambientato alle porte del Natale 1975, affronterete la dura vita dell’operaio Caz McLeary che, obbligato lì da eventi personali, ma desideroso di tornare a casa dalla sua famiglia, resta isolato insieme a un gruppo di compagni su una piattaforma petrolifera al largo delle coste scozzesi; quest’ultima verrà colpita da una tempesta e sarà alle prese con un problema terrificante.

Basta poco tempo per prendere confidenza con i personaggi e gli spazi della piattaforma, e si entra subito nel vivo della storia.  
Essenzialmente, dovrete scappare dalla piattaforma a seguito di un evento catastrofico che vi catapulta al centro dell’azione, alternando sezioni di esplorazione a fasi di nascondino dalla “cosa” che si è materializzata.  
Nell’esplorazione dovrete raggiungere degli obiettivi pratici per avanzare nella narrazione, mentre nelle sezioni di fuga dovrete attraversare delle zone in modalità stealth. 
Il gameplay è essenzialmente quello di un walking simulator, quindi niente inventario né armi ma dovrete usare manopole, tirare leve, rompere lucchetti, spegnere fuochi e fare qualche acrobazia per superare gli ostacoli.  
Il tutto, orientandosi con una torcia e le piantine appese ai muri, sebbene non dovrete quasi mai pensare a dove andare, ma potrete farvi guidare dagli elementi interattivi (o dalla intuizione quando vi sarà richiesto di scappare…). 

La “cosa” che vi darà la caccia è abbastanza facile da governare: non dovrete affrontarla direttamente, ma scappare e muovervi senza farvi notare usando dei diversivi.  
Assicurato anche qualche jumpscare, ma il livello di horror è molto leggero.  
Tuttavia, se preferite immergervi nella narrazione senza timori di essere braccati, potete avviare la modalità Storia, perché quest’ultima è il vero centro del gioco: un mix tra il dramma personale del protagonista e l’incognita di spiegare cosa stia succedendo.  
Nessuna delle due anime della narrazione prevale sull’altra, lasciando al giocatore un’ interpretazione molto soggettiva, creando un finale carico di simbolismo che può essere compreso a fatica, ma al contempo lascia spazio alle proprie conclusioni. 

Ciò detto, l’ansia e la tensione non mancano e sono sorrette da una direzione artistica stupefacente.  
L’ambientazione è tipicamente industriale: ferro, fuoco, ruggine, pioggia e nebbia sono gli elementi portanti dell’atmosfera che vi accompagnerà, con una grafica di ottimo livello e ben dettagliati, per un gioco che non richiede alcuna attenzione agli oggetti.  
Menzione speciale per l’audio: un eccellente doppiaggio in scozzese stretto, con sottotitoli in italiano, e un comparto sonoro stupefacente, dalle musiche agli effetti sonori, che rendono estremamente godibile lo scorrere degli eventi. 

La mia opinione:
Se avete amato “Alien Isolation” o “Amnesia”, questo gioco è un ottimo mix.  
L’antagonista è scaltro e cacciatore come l’alieno xenomorfo, ma ha le fattezze di un mostro classico, con l’aggiunta di un elemento orribilmente umano che lo lega al protagonista in modo inaspettato.  
Un must have per gli amanti dell’horror; per tutti gli altri un’ottima avventura da non perdere. Finemente curato a livello di audio e ambientazione, per essere un titolo di breve durata: potrete infatti completarlo in un’unica run di quattro ore (letteralmente correndo!), oppure dedicargli qualcosa in più per onorare un’ottima narrazione. 
Super consigliato. 

Buon gioco!
-Vexidoug-

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