Skelethrone: The Chronicles of Ericona – L’Opinione di Playstudio
Gioco: Skelethrone: The Chronicles of Ericona
Sviluppatore: 70`Strike
Editore: Valkyrie Initiative
Genere: Metroidvania con elementi Souls
Data di uscita: 7 Agosto 2024
Piattaforme: Xbox serie X e S, Xbox One, PC
Disponibile su Gamepass: No
Localizzazione: Completamente in lingua inglese.
TRAMA:
L’inizio della trama è estremamente semplice: il nostro protagonista chiamato in modo generico “Skeleton” si risveglia in un campo di battaglia, dove sembra essere avvenuta una cruenta battaglia vista la quantità di cadaveri intorno a lui.
Recuperata un’arma, deciderà di seguire un misterioso suono…
Cosi noi, come lui, ci addentreremo in questo mondo decadente completamente spaesati e ignari di ciò che ci aspetta.
GAMEPLAY:
Il gameplay è un classico metroidvania: Il nostro protagonista, potrà attaccare con le armi equipaggiate, saltare, curarsi, aggrapparsi in alcuni punti specifici e ricevere power up sconfiggendo determinati boss o trovando alcune pietre verdi per la mappa, chiamate “essence shard”, le quali una volta raccolte ci daranno un punto conoscenza ogni volta per poter potenziare il nostro albero delle abilità oppure, quando ne avremo prese 6, potenzieranno la quantità delle nostre cure.
Come già detto, tutto molto classico…se le cose fossero tutte qui!
Sicuramente i ragazzi di 70`Strike devono essere dei grandi fan di Fromsoftware e dei suoi souls, perché hanno preso alcune meccaniche a piene mani da quel mondo e le hanno inserite nel loro gioco, creando uno strano ibrido, se così si può dire.
Oltre alle cose elencate precedentemente, potremo trovare anche armi e equipaggiamenti da cambiare con diverse caratteristiche sia di difesa, che i attacco, che di peso, perché si, ci sarà anche il peso delle cose che potremo trasportare e potremo ovviamente potenziarlo insieme ad altre caratteristiche come vitalità o destrezza, ai checkpoint principali, ovvero dei classici falò che faranno anche da teletrasporto da un luogo all’altro.
Ho parlato di checkpoint principali perché, oltre a quest’ultimi, esisteranno anche dei checkpoint secondari, ovvero delle lanterne che troveremo disseminate nelle mappe e specialmente prima dei boss, che saranno il nostro punto di respawn in caso di morte, ma al contrario dei falò, non faranno rinascere tutti i nemici dell’area, cosa molto comoda e che renderà il viaggio per riprendere le nostre essenze nel punto della nostra morte, quasi sempre poco frustrante.
Apprezzando entrambi i generi, devo dire che un miscuglio tra i due potrebbe risultare interessante e tutto sommato in Skelethrone le varie caratteristiche sono mescolate bene, o almeno quasi tutte.
Purtroppo, e lo dico a malincuore, dai souls è stata anche presa la meccanica della stamina e credo che questo sia il vero punto debole del gameplay.
La stamina si consumerà ad ogni colpo che darete, ma al contrario dei souls classici, il vostro colpo non interromperà l’attacco nemico, perciò attaccando andrete incontro ad uno scambio di colpi non indifferente, cosa che succederà anche con i boss.
Fortunatamente i pattern di attacco dei vari mostri sono piuttosto semplici, ma molto spesso il personaggio non ha comandi così reattivi da poter interrompere l’animazione d’attacco e far partire la schivata al momento opportuno per evitare il colpo in arrivo.
Per riassumere, vi ritroverete a giocare in un mondo con dei mostri da metroidvania ma con un protagonista con attacchi e movenze da souls, e tutto questo può sì creare una bella sfida, ma anche uno strano senso di disorientamento nel capire in che modo approcciarsi al gioco; soprattutto,si ha un senso di difficoltà parecchio artificiale dovuta più a questo problema di miscuglio di generi non proprio riuscito al 100%, che alla difficoltà vera e propria dei nemici.
Saremo anche dotati di uno scudo con cui potremo bloccare al momento giusto i colpi degli avversari, ma personalmente, ve ne dimenticherete quasi subito, in quanto è molto più pratico o saltare alle spalle degli avversari o cercare di attivare l’animazione di attacco di un nemico, aspettare che finisca e colpirlo.
COMPARTO TECNICO:
Partiamo dall’audio.
I suoni sono molto semplici e basilari, niente di troppo memorabile o studiato.
La musica invece soffre di alti e bassi, ci sono tracce con delle belle canzoni, cupe quanto bastano e che si sposano bene con l’atmosfera dei vari percorsi e poi ci sono tracce decisamente dimenticabili che sembrano messe giusto per sottofondo, fortunatamente tra le due prevalgono le prime.
Ora parliamo della grafica: Skelethrone ha uno stile abbastanza particolare.
La resa visiva ha un ottimo impatto e la pixelart dei personaggi è ben fatta anche se non eccelsa, così come le animazioni.
Per quanto riguarda il resto degli scenari e alcuni avatar, la grafica è talmente piena di dettagli da non sembrare nemmeno pixel art classica, ma delle vere e proprie immagini che hanno subito una “pixelizzazione”, rendendo il tutto incredibilmente pieno di dettagli e elementi a schermo che risultano a volte opprimenti e non necessari anche se belle da vedere.
Infatti non c’è molto distacco tra fondali e nemici e può capitare di non distinguere bene gli sprite nella scena, fortunatamente a questo hanno posto rimedio con una opzione che mette in risalto i contorni di amici e nemici quando ci troveremo in loro prossimità, ma credo si tratti più di un rimediare all’errore che di una scelta stilistica.
Problema ulteriore a volte è dato proprio dagli sfondi, o meglio, dalle cose piazzate in primo piano.
Che siano alberi, erba, funghi ecc, in alcune zone, avrete così tanti oggetti in primo piano che vi capiterà di finire in braccio al nemico nascosto proprio da questi giochi di prospettiva, che sono si bellissimi a vedersi ma decisamente poco pratici.
LA MIA OPINIONE:
Per farla breve, Skelethrone ha dei difetti? Si
È un cattivo gioco? No e infatti proprio per questo non mi sento di sconsigliarlo.
I problemi che vi ho esposto, sono sicuramente dati dall’inesperienza del team, è un primo gioco e si vede, ma di idee buone ce ne sono molte e la comunione tra metroidvania e souls potrebbe essere una di queste, semplicemente andrebbe meglio sviluppata scegliendo e scremando alcune meccaniche sia dell’uno che dell’altro.
Nota a margine, vi consiglio di recuperare, Skelethrone: The Prey, piccolissimo prequel gratuito, disponibile su steam, che vi farà capire meglio chi sia “skeletron” e come è arrivato sul quel campo di battaglia.
Personalmente trovo un peccato non sia inserito nel gioco vero e proprio, in quanto avrebbe dato molto più contesto a tutto quello che ci circonda una volta iniziata la partita.
-Playstudio-
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