My Time at Sandrock – L’opinione di Playstudio
Gioco: My Time at Sandrock.
Sviluppatore: Pathea Games.
Editore: Pathea Games e Focus Entertainment.
Genere: Life/farming simulator con elementi RPG.
Data di uscita: 2 Novembre 2023.
Piattaforme: Xbox serie X e S, Xbox One, PC e Cloud.
Disponibile su Gamepass: Si, dal 19 Giugno 2024.
Localizzazione: Sottotitolato in italiano.

TRAMA:
Dopo un viaggio in treno, giungeremo a Sandrock, una città nel deserto in stile “western”, per diventare uno dei nuovi costruttori e ricevere l’officina di Mason che, ormai arrivato alla pensione, è prossimo a lasciare il caldo e sabbioso deserto per pascoli ben più verdi.
La nostra vita proseguirà tranquilla mentre faremo lavori per la comunità ed esploreremo il deserto che ci circonda, ma scopriremo ben presto che la vita pacifica della cittadina potrebbe essere messa a rischio da Logan e la sua banda di fuorilegge…
GAMEPLAY:
Come era intuibile, “My Time at Sandrock” è ambientato nello stesso mondo post apocalittico di “My Time at Portia” e ha ereditato praticamente tutte le meccaniche di quest’ultimo.
Dovremo costruire strutture nella stazione di assemblaggio, creare e potenziare utensili sul banco di lavoro, prendere missioni dalla bacheca della gilda dei costruttori per guadagnare soldi , far analizzare i vecchi dischi che troveremo mentre scaveremo nelle miniere per recuperare risorse, coltivare, allevare, stringere amicizie e legami più profondi con gli abitanti della città, partecipare ad eventi della comunità e combattere mostri che si aggirano nel deserto.
Questo vuol dire che si può giocare “My Time at Sandrock” solo dopo aver giocato “My Time at Portia”? Assolutamente no!
Potrete giocare tranquillamente, anche se non sapete nulla del gioco precedente, grazie ai numerosi tutorial che vi accompagneranno passo dopo passo e che vi aiuteranno a destreggiarvi in questo nuovo mondo che, per quanto amichevole, nasconde molte insidie sotto la sua sabbia dorata…

Sono state fatte un sacco di migliorie rispetto al capitolo precedente, principalmente per rendere meno frustrante l’organizzazione delle proprie risorse o della costruzione: ad esempio nella stazione di assemblaggio, non saremo più costretti a tenere i vari componenti in mano per aggiungerli al progetto, ma dovremo semplicemente premere un tasto e verranno assemblati immediatamente.
Sono piccole cose, ma che rendono il tutto molto più veloce e scorrevole, anche perché avremo ben altre cose a cui prestare maggior attenzione.
A tutte le meccaniche già presenti ne sono state aggiunte altre, tra cui due fondamentali, che caratterizzano il gioco e fanno capire subito al giocatore che a Sandrock la vita è molto più dura che a Portia.
La prima è sicuramente il riciclaggio.
Con la nostra “piccozza-martello”, potremo distruggere vari rottami, dai quali ricaveremo dei cumuli di rifiuti di vario genere (legno, gomma, rame ecc.) e, costruendo dei riciclatori, potremo ricavare varie risorse che accumuleremo così con il minimo sforzo.
I nostri macchinari però, per funzionare, non avranno bisogno solo di carburante, ma anche della seconda e forse più importante meccanica del gioco: L’acqua.
L’acqua sarà essenziale per il nostro lavoro e, se non ne avremo abbastanza, tutti i nostri macchinari smetteranno di funzionare fintanto che non ne avremo trovata altra.
Fortunatamente, potremo recuperarla dalla rugiada che troveremo dai vari cespugli intorno alla città, o più semplicemente, comprarla in città, ma vi converrà mettere da parte un bel po’ dei vostri guadagni in questo caso.
Magari raccogliere risorse può diventare stancante e noioso se lo si fa da soli, ma per risolvere questo problema vi basterà attivare il multiplayer e giocare con degli amici, chiedendo loro una mano con i vostri lavori da costruttore.
Piccola nota a margine che farà felice tutti gli amanti dell’house building: in Sandrock sarà possibile scegliere come, dove e quante stanze mettere, completamente a vostro piacimento, in modo da personalizzare al massimo la vostra casa!

COMBAT SYSTEM:
I combattimenti non saranno mai troppo impegnativi, in modo da essere accessibili a qualsiasi genere di giocatore; infatti, il sistema di combattimento è rimasto estremamente basilare e praticamente invariato da “My Time at Portia”: con un tasto si attacca e con un altro si schiva.
L’unica novità introdotta è il “break point”: lo possiedono sia i nemici che il giocatore, e si potrà attivare una volta colpito a sufficienza il bersaglio, che raggiungerà in questo modo il “punto di rottura” e sarà più vulnerabile ai nostri colpi per un breve periodo di tempo.
COMPARTO TECNICO:
Sicuramente “My Time at Sandrock” non lascia sbalorditi dal lato grafico, anzi, c’è sicuramente di meglio in giro, ma dal suo predecessore sono stati fatti grossi passi avanti.
I personaggi sono molto più proporzionati, gli abiti e gli accessori più dettagliati e anche le animazioni sembrano più fluide: specie quelle delle scene di intermezzo, che hanno una regia più ricercata di quelle di “My Time at Portia”.
Per quanto riguarda il reparto audio, è decisamente nella norma.
Ci sono suoni semplici, ma funzionali e le musiche fanno da buon accompagnamento alle nostre scorribande nel deserto.

PRO:
- Ambientazione e storia interessanti.
- Loop di gioco coinvolgente.
CONTRO:
- A lungo andare potrebbe diventare un po’ troppo ripetitivo.
LA MIA OPINIONE:
Ho una confessione da fare… io sono tra quelle (poche) persone che si annoiano immensamente giocando ai life/farming, come Stardew Valley, per più di un paio d’ore.
Ne ho provati e visti molti, ma nessuno mi ha mai dato lo stimolo di continuare a giocare; neanche “My Time at Portia”, pur avendomi fatto amare il suo mondo post apocalittico, così come il conflitto tra scienza e fede al suo interno, non riuscì a catturarmi…
Con “My Time at Sandrock” invece è stato amore a prima vista!
Vuoi per i miglioramenti della Quality of life, vuoi per la storia principale che sembrava già intrigante dal principio, grazie alla presenza di un nemico misterioso (e anche ben disegnato) come Logan, vuoi per il fatto che la vita nel deserto sia molto più dura da gestire di quella di campagna, Sandrock è riuscito a trascinarmi nel suo loop di gioco senza che me ne rendessi conto.
Proprio per questo, mi sento di consigliarlo anche a chi non è amante del genere, perché per quanto accessibile e semplice, ci saranno alcune sfide che vi costringeranno a ragionare bene le vostre prossime mosse su come organizzare al meglio il loop lavorativo.
Perciò se riuscite, dategli una possibilità e mi raccomando…conservate l’acqua!
-Playstudio-
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