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Kona 2: Brume (Recensione)-L’opinione di Vexidoug

Kona 2: Brume è il sequel dell’avventura in stile investigativo survival realizzata dallo studio canadese Parable.
Uscito nel 2023 ed inserito nel Game Pass il mese successivo del suo predecessore, offre l’opportunità a chi non ha ancora giocato al primo capitolo di farli in sequenza e immergersi tutto d’un fiato nei gelidi scenari del Quebec. 
La storia riprende da dove finisce il primo episodio: in fuga dal finale precedente, l’investigatore Carl Faubert – più carico di domande che di risposte – dovrà approfondire gli eventi e spiegare i misteri irrisolti. Perché questa nebbia? Cosa è successo? Chi è il Windigo? 

Il cambio di passo del titolo è evidente sotto diversi punti di vista. 
L’esperienza è personalizzabile.
Potete scegliere fra tre livelli di PVE: Detective (pve al minimo e godete di ottima salute), Avventuriero (bilanciato ma non frustrante) o Sopravvivenza (combattimenti più frequenti e difficili, salute da monitorare).
Inoltre avete due opzioni per il livello di presenza del narratore: Minima, che parla solo dei dettagli essenziali della storia, oppure Completa, che approfondisce e esprime i pensieri del personaggio. 
Io ho optato per una esperienza bilanciata con un narratore loquace. 
La narrazione copre le tematiche più svariate: segreti industriali, politica, misticismo, storia, folklore, leggende, fantascienza, horror.
Chi avrà la pazienza di leggere tutta la documentazione sparsa nei vari luoghi scoprirà una storia ben congegnata che svela il carattere dei personaggi che abbiamo già conosciuto.
Incontreremo anche alcuni NPC con cui potremo collaborare e che aumenteranno la complessità della trama, comunque non illudetevi, tanti si mostreranno volenterosi di aiutarvi ma alla fine, dovrete fare tutto da soli! 
Scorrevoli i puzzle, alcuni dei quali vi impegneranno per sessioni prolungate costringendovi a tornare spesso sui vostri passi.
Più che fini a sé stessi o per sbloccare indizi fondamentali, sono parte integrante della soluzione per proseguire nella storia. 

L’inventario è più fornito e si possono compiere nuove azioni.
Dovrete scalare con le piccozze e cercare la famigerata “mistantite” (un minerale chiave nella comprensione della storia) usando un rilevatore di radiazioni.
Il tutto in mezzo ad una nebbia gelata che si perde a vista d’occhio e rende l’esplorazione all’aperto un’esperienza volutamente disorientante.
Potrete muovervi liberamente in un’area molto più estesa, supportati da una mappa digitale che ricorda l’esperienza di Rise Of The Tomb Raider.
Costretti tra laghi e foreste, troverete il modo di spostarvi come si conviene ad un esploratore responsabile usando un motoscafo e una slitta trainata da cani ma anche sfruttando i viaggi rapidi tra le aree già scoperte.

Il tempo speso in mezzo alla neve è uno degli aspetti caratterizzanti del gioco, ma le sessioni fondamentali per la storia saranno al chiuso e rappresentano l’esperienza cardine di un titolo che si scopre molto più thriller – a tratti quasi horror psicologico – di quanto immaginabile, seppur in modo poco uniforme.
Dunque, tensione costante e nervi tesi quando esplorerete la villa Hamilton e il laboratorio, tanto da far sembrare i trasferimenti all’aperto una passeggiata nonostante la fauna locale e gli eventi bizzarri che incontrerete. 
L’investigazione sarà assistita dal narratore, ma fondamentale sarà la vostra capacità di osservazione dei dettagli e di interazione con gli oggetti per far prendere forma alla storia nel vostro diario da detective. Sarete facilitati da feedback tattili e sonori specifici che aiutano a rendere l’esperienza meno frustrante anche quando non sapete cosa fare.
Determinanti anche in questo capitolo le visioni extra sensoriali dei personaggi chiave della storia, ora molto più dettagliate. 

Come nel primo capitolo l’aspetto survival non è il fulcro del gioco.
Il freddo non sarà più un problema assillante, né dovrete continuamente pensare a quali oggetti trasportare per non risultare pesanti.
La salute sarà un problema solo se avete poca mira con i nemici, diversamente troverete abbondanza di kit per curarvi a patto che esploriate ogni zona della mappa.
Difendervi dai nemici non sarà il vostro primo pensiero: avrete accesso a diverse armi, anche tecnologiche, ma raramente vi troverete a girare per la mappa armati giacché gli eventi che lo richiedono sono sempre anticipati da effetti visivi e sonori che annunciano imminenti eventi ostili. 

Tutti i nodi verranno al pettine in un finale frenetico ad alta tensione, da fare in un’unica run senza possibilità di salvataggio, ma per tante domande a cui daremo risposta, altri aspetti risulteranno ancora poco chiari lasciando aperta la possibilità di nuove interpretazioni…
Notevolmente migliorata la grafica con textures e resa delle superfici veramente realistica.
Di notevole fattura l’oggettistica e le ambientazioni al chiuso, meno percepibili quelle all’aperto data la costante presenza di nebbia (dal nome “brume”), peculiarità del gioco.
Apprezzato lo sforzo fatto dagli sviluppatori per risolvere i problemi di gestione dell’inventario che affliggeva il titolo precedente.
Il tutto è completato da un ottimo audio, ulteriormente arricchito di scricchiolii e ululati, e da una colonna sonora con un tono Country molto gradevole.

La mia opinione:
A cinque anni di distanza si nota il salto di qualità.
Più “wild”, maggiore libertà di azione, grafica migliorata che amplifica il realismo e un buon equilibrio tra ansia e tranquillità.  
Veramente difficile mettersi in guai seri (io sono morto la prima volta solo nel finale) per cui consiglierei di provare da subito la modalità sopravvivenza, attenzione però, la modalità non è modificabile durante il gioco. 
Nel complesso il titolo è decisamente soddisfacente nonostante l’intreccio un po’ forzato tra realtà e (pseudo)scienza.
Da giocare con calma: si completa in 10-15 ore. 
Consigliato.

-Vexidoug-

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