Ieri, oggi, domani: Halo Infinite – L’opinione di Red
“Controverso: Che è oggetto di controversia, che è materia di dubbio, di incerta interpretazione, quindi di disputa”. [Treccani]
Ecco, Halo Infinite è esattamente un prodotto controverso.
L’ultima fatica dei ragazzi di 343 Industries è stata segnata fin dai suoi albori da dubbi, criticità e polemiche.
Parliamo di un gioco annunciato, rinviato di un anno e, una volta uscito, rimasto essenzialmente in uno stato di simil beta per un altro anno.
Eppure, nonostante queste premesse negative, allo stato attuale Halo Infinite è un gioco eccezionale.
Praticamente unico nel panorama degli fps, caratterizzato da un feeling, da un time-to-kill e da una struttura che sono essenzialmente introvabili in altri prodotti di questo genere.
Dopo più di 500 ore giocate, è giunta l’ora di analizzare passato, presente e futuro dell’ultimo capitolo di uno dei brand ai quali sono più affezionato.
Passato – Difficile fare peggio
Pronti, partenza, via: prima ancora del reveal i puristi erano già contrariati per le notizie inerenti la transizione dalla struttura open map a quella open world, senza contare le opinioni discordanti sull’introduzione del rampino (poi rivelatasi una delle aggiunte più riuscite).
Con queste premesse arrivammo al reveal vero e proprio che essenzialmente venne ricordato per 2 elementi: meme di Craig e polemiche sulla componente grafica.
L’anno successivo, a 3 mesi dall’uscita di Serie X|S di cui doveva essere titolo di lancio, il clamoroso annuncio del rinvio.
Rinvio che, mese dopo mese, si rivelò essere di un anno intero.
Purtroppo, però, il prodotto uscito a fine 2021 era assolutamente incompleto.
Poche playlist multiplayer e poche modalità di gioco, niente Fucina, niente Campagna Co-op, scarsi elementi di personalizzazione, sistema di leveling eccessivamente lento, netcode non ottimale e tutta un’altra serie di mancanze, francamente inaccettabili vista la loro presenza in Halo: Master Chief Collection e Halo 5 e visti i 6 anni passati tra quest’ultimo e Infinite.
Presente – Il frutto del duro lavoro, ma…
Passato un anno di rodaggio, aggiustamenti e aggiunte, Halo Infinite raggiunse finalmente la propria maturità tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.
Il titolo che abbiamo tra le mani oggi è un prodotto di grandissima qualità, rifinito e colmo di contenuti. Questo grazie al duro lavoro degli sviluppatori e all’eccezionale supporto della community attraverso la creazione di mappe e modalità di gioco con la Fucina, elemento che con il passare del tempo è diventato sempre più centrale nella strategia di 343 Industries.
Purtroppo (per riagganciarmi alla definizione di “controverso” di inizio articolo), il 2023 è stato il migliore anno di Infinite e, allo stesso tempo, quello in cui si è cominciato a notare un brusco rallentamento nel supporto al gioco da parte degli sviluppatori.
E’ iniziato tutto con l’annuncio dello stop ai filmati narrativi per le Stagioni, seguito poco dopo dall’eliminazione proprio delle Stagioni in favore delle Operazioni.
Con il passare del tempo si è notata anche una forte virata verso la Fucina come principale fonte per le playlist, svincolando lo studio dalla creazione di contenuti in favore di quelli della community.
Senza contare una delle ultime aggiunte, la sezione “Exchange” nel negozio di gioco, che rappresenta il culmine del riciclo di contenuti già rilasciati in passato e che trasmette molto bene la sensazione di “remi tirati in barca” che si percepisce ormai da diversi mesi.
Dopo un grande 2023, in questo 2024, Halo Infinite è un’auto senza marcia inserita, che procede in folle, e che a livello di nuovi contenuti è ormai supportata quasi totalmente dalla community grazie alla Fucina.
Futuro – Dove stiamo andando?
Fa male ammetterlo, ma è francamente complicato essere ottimisti riguardo il futuro di Infinite e del brand Halo.
Nonostante la componente f2p del multigiocatore, la base utenti è estremamente bassa ed il titolo è pressoché irrilevante nel mercato odierno.
Ci troviamo in quella che è chiaramente la parabola discendente del ciclo vitale di Infinite, con gran parte delle risorse che ormai dovrebbero già essere state spostate sul prossimo Halo, cosa che rende difficile immaginare una ripresa della popolarità del titolo.
Inoltre, volendo analizzare la situazione con maggiore visione d’insieme, ci sono altri elementi che hanno e avranno un peso: abbiamo appena assistito all’arrivo del primo CoD su Pass, senza contare la futura aggiunta dei vecchi capitoli e l’arrivo al day one di Black Ops 6 ad ottobre.
Diversi giocatori si sposteranno sul brand di Activision. Qualora CoD non fosse di gradimento, è attualmente in corso anche l’open beta di Valorant, altro fps f2p vicino al rilascio ufficiale e spinto dalla partnership tra MS e Riot che attraverso il Pass Ultimate permette di sbloccare tutti gli Agenti e di livellare più velocemente.
E se nemmeno questo dovesse suscitare interesse, è stato appena annunciata l’uscita nel 2025 di Splitgate 2, anche questo fps f2p, notoriamente ispirato ad Halo e che aggiunge la variazione sul tema di un riuscito crossover con Portal.
Se infine contiamo, uscendo dall’ambito prettamente videoludico, la cancellazione della serie tv di Halo dopo la 2° stagione, con la ricerca di un nuovo partner per una eventuale season 3, è chiaro che non sia un grande periodo per il brand.
La mia opinione:
La mia idea è che manchino almeno 2 anni al prossimo Halo (fine 2026, nel migliore dei casi), e tutti gli elementi appena citati non fanno altro che farmi credere di come si sia nel mezzo di un lento ed inevitabile tramonto di Infinite.
A questo punto non possiamo fare altro che augurare buon lavoro a 343 Industries, sperando che riescano nell’ardua impresa di risollevare un brand che è ai minimi storici per quanto riguarda la rilevanza nell’attuale panorama videoludico.
-Red-
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