Firework (Recensione)- L’opinione di Playstudio
Firework, gioco sviluppato da Shiying studio ed edito da Gamera Games, è uscito nel 2021 ed è stato aggiunto il 4 giugno 2024 al catalogo gamepass, ma solo nella versione PC.
In questo Horror Puzzle game cinese interpreteremo un poliziotto alle prime armi di nome Lin Lixun, chiamato ad investigare con un suo collega in un remoto villaggio di montagna, dove durante un funerale si è scatenato un misterioso incendio…
Sarà questa la scintilla che ci porterà sempre più a fondo nelle indagini di un intricato dramma famigliare e a conoscere meglio il nostro protagonista.
Il gameplay è quello di un classico punta e clicca: potremo spostare il nostro personaggio e farlo interagire con punti specifici della mappa per raccogliere informazioni e risolvere enigmi, ma al contrario di tanti altri titoli di questa categoria, Firework ha un livello di sfida molto basso, quasi nullo oserei dire.
Non ci sarà bisogno di scervellarsi con combinazioni impossibili di oggetti per trovare il modo di proseguire, anzi, molte volte ci basterà ricordare dei semplici codici di 4 cifre o avere l’oggetto giusto da utilizzare per proseguire, in quanto verrà usato in automatico dal gioco senza doverlo selezionare dall’inventario; infatti, pur essendo presente nel menu di pausa, quest’ultimo sarà ridotto all’osso con semplicemente un elenco e una piccola descrizione degli oggetti trovati, ma sarà talmente inutile che potrete anche non aprirlo mai per tutta la durata dell’avventura.
Potremmo dire senza ombra di dubbio che il gameplay non è il punto forte di Firework, ma è tutto quello che è intorno che lo rende un’avventura narrativa ottima e, per cominciare, la prima cosa da elogiare è lo stile grafico utilizzato.
Squisitamente disegnato a mano con un forte richiamo alla tecnica dell’acquarello, gli sviluppatori sono riusciti a rendere gli sfondi comprensibili e riconoscibili ma mai troppo perfetti o puliti, dando così quel contrasto tra ambiente famigliare e allo stesso tempo inquietante, contrasto, accentuato ancora di più quando si passa allo stile incredibilmente realistico di enigmi e oggetti con cui interagire, che mi ha ricordato molto l’inquietudine “vecchia scuola” dei primi Silent Hill.
La musica c’è in pochi momenti ed è sempre adatta alle situazioni che deve accompagnare, mentre sugli effetti sonori questa volta vorrei fare un discorso un po’ più approfondito.
Non fraintendetemi, i suoni non sono chissà quanto elaborati, studiati o che altro, anzi sono rumori molto basici, quasi “classici”, che avrete sentito anche più di una volta, specie giocando a dei titoli indipendenti o con budget limitato, allora perché parlarne?
Perché funzionano benissimo!
Sono sempre messi nel momento giusto, senza esagerare e riescono a dare quei giusti brividi di paura, entrando in risonanza con un altro elemento fondamentale del gioco: il buio.
Firework credo sia una delle avventure grafiche più buie che abbia mai visto.
Diverse volte nel corso dell’avventura, ci ritroveremo ad avere una candela in mano come unica fonte di luce, che renderà visibile solo una piccola porzione dello schermo intorno al protagonista; il resto sarà completamente buio e quest’ultimo, non verrà usato solo per creare un’atmosfera opprimente e misteriosa, ma anche per far cambiare gli scenari intorno al protagonista senza che il giocatore se ne accorga.
Ultima, ma non per importanza, la storia.
Senza dubbio è il pilastro portante di tutta l’opera.
Non dirò nulla ovviamente per evitare spoiler, ma personalmente, nelle 3-4 ore che il gioco richiede per essere completato, i miei pensieri sulla trama sono stati molti e sempre più positivi: all’inizio mi sembrava banale, poi mi sono ritrovata confusa ma interessata a ciò che stava succedendo e, alla fine, tutti i pezzi sono andati al loro posto formando una piacevolissima storia thriller con elementi paranormali.
Nota dolente?
Non è disponibile la traduzione in italiano.
L’inglese usato non è particolarmente complesso e nel caso aveste bisogno di tempo per tradurre i dialoghi, quest’ultimi proseguiranno solo dopo la pressione di un tasto, dandovi tutto il tempo che vi serve!
La mia opinione:
Firework lo definirei molto più un racconto interattivo che un vero e proprio puzzle game.
Il gameplay va liscio come l’olio ed è letteralmente impossibile rimanere bloccati, ma è chiaro che l’intento principale degli sviluppatori di Shiying studio fosse quello di raccontare una storia attraverso il medium videoludico…e posso dire che hanno fatto un ottimo lavoro!
Quest’avventura è riuscita a stupirmi, cosa che non succedeva da un po’ con i piccoli titoli horror.
Mi ha stupito nella sua storia, nel modo in cui viene raccontata, nelle soluzioni visive semplici e funzionali che sono state trovate, nel suo modo di riuscire far venire i brividi anche solo usando suoni banali e semplici apparizioni di oggetti, insomma, in tutto il suo lato tecnico e creativo!
Se cercate una avventura poco impegnativa e amate i thriller paranormali, questo è il gioco che non dovete farvi scappare, anche perché, Firework, ci ricorda una cosa molto importante e che spesso dimentichiamo: non servono per forza grafiche imponenti o mostri spaventosi per creare paura e tensione, anzi, a volte bastano anche solo dei semplici disegni e delle buone idee da mettere in pratica!
Consigliatissimo!
-Playstudio-
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